Diavù, Bubo Africanus, Via Policastro 32, II edizione Muri Sicuri, 3 – 4 febbraio 2018
Per la seconda edizione di MURI SICURI – Dipingiamo un muro per curarne cento, le guide turistiche di Roma sono tornate in azione a Torpignattara con il consueto evento di arte e beneficenza. Il 3 e 4 Febbraio 2018, mentre i due artisti Solo e Diavù erano al lavoro, le guide hanno regalato un percorso inedito ai partecipanti. Tutto il ricavato delle donazioni raccolte durante le visite guidate alla street art del quartiere romano è stato devoluto al Museo Piersanti di Matelica.
I due muri sono quelli della Ludoteca Casa delle Arti e del Gioco di via Policastro 32-36, per gentile concessione del Municipio V e dei proprietari del garage sottostante (cogliamo l’occasione per ringraziare tutti loro per aver aderito con entusiasmo all’iniziativa). La scommessa è stata trovare un terreno comune tra due artisti così diversi: Flavio Solo con i suoi fumetti pop, Diavù con i suoi “volti” dai dettagli disarmanti. Ce l’avranno fatta i nostri (super) eroi?
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Uno dei due artisti coinvolti nell’iniziativa è stato Diavù.
Mentre per Flavio Solo si trattato di un battesimo in “Torpigna”, Diavù è un vecchio amico del quartiere: suoi i ritratti sulla facciata del Cinema Impero e suo anche uno dei volti di Melting Faces, Stories and District un mural a via dell’Acqua Bullicante realizzato con Lucamaleonte e Nicola Alessandrini. Il suo progetto M.u.Ro. partito dal Quadraro è arrivato anche qui (e andato molto più lontano).
La filosofia del progetto Muri Sicuri è quella di lasciare sempre gli artisti liberi di scegliere ma è anche evidente che la vocazione di beneficenza a favore del paesi colpiti dal terremoto e la naturale inclinazione degli artisti a rapportarti con il contesto hanno generato una base solida su cui comporre. Un quartiere multietnico come Torpignattara (pochi metri più in là dal muro si trova la scuola più meticcia di Roma: la Carlo Pisacane) e persone colpite da un terremoto che hanno perso le loro mura: cosa possono avere in comune questi due contesti?
La risposta che David Diavù Vecchiato dipinge a via Policastro prende le sembianze di un animale: il Bubo Africanus.
Si tratta di gufo che normalmente raggiunge un’altezza di 45 centimetri e un’apertura alare di massimo 140 ma che qui spiega le sue enormi ali in 10 mq di superficie. Perché scegliere proprio un gufo per collaborare a questo progetto di solidarietà allora?
Ci risponde l’artista: “Ho già dedicato un murale anni fa alle diverse anime etniche di Torpignattara assieme ad altri due artisti in un progetto in cui ognuno di noi ha conosciuto e frequentato per qualche giorno una famiglia di un’etnia diversa dalle altre due, col fine di sceglierne un membro da ritrarre sul muro” dice Diavù “Per questo motivo questa volta mi interessava toccare l’argomento delle ‘differenze etniche e culturali’, ma attraverso un simbolo. Ho scelto il gufo perché la sua è una specie con molte caratteristiche comuni a quella umana: ne esistono tantissimi tipi diversi, distribuiti per i vari continenti e – malgrado ciò – per noi è soltanto il “gufo”. Sono come noi una specie sia stanziale che migratoria. Liberi di volare ovunque, come dovremmo essere noi. Il gufo è un animale vigile, che tutto osserva, sia di giorno che di notte, e “Bubo” ha uno sguardo molto severo perché vede l’odio e l’intolleranza in cui questo Paese sta sprofondando a causa della paura”.
Capacità di spostarsi e migrare dunque ma anche di riconoscere le minacce e difendersi, questo ci ricorda il Bubo di Diavù. Stencil dopo stencil, David ha portato avanti l’opera anche avvalendosi di tre specialissimi volontari direttamente dal Gambia e dall’associazione Baobab: Baba, Ibrahim e Mohamed e della sua personale guida/assistente Federica. Perchè a Muri Sicuri le guide, oltre ad essere sponsor degli artisti, location manager e organizzatori, sono anche assistenti personali!
Venite a trovare il gufo nel suo nuovo nido a via Policastro!