Gomez

Luis Gomez de Teran (aka Gomez) è nato a Caracas (Venezuela) nel 1980. Dopo aver vissuto in varie città europee, da Londra a Berlino, alla fine ha scelto Roma come terra d’adozione. Il suo percorso artistico si potrebbe definire da autodidatta: da ragazzino, attraverso incontri casuali ed esperienze formative, scopre gradualmente la sua vocazione artistica, espressa inizialmente attraverso il linguaggio dei graffiti e culminata, negli ultimi anni, nella pittura figurativa. Pur non avendo una formazione accademica, la sua è una pittura consapevole e simbolica, quasi teatrale, fortemente influenzata dalle opere e dallo stile di Caravaggio sia nell’uso scenografico della luce, sia per le tematiche scelte, sempre in bilico fra il bene e il male, ma soprattutto in grado di raccontare storie di vita vera strettamente connesse con la specificità del luogo in cui la sua opera si deve inserire. Che sia una piccola città, come Tonara o Corato, oppure una metropoli, come Berlino, Londra, Barcellona o Mumbai, Gomez è consapevole che ogni città ha i suoi racconti e i suoi personaggi da ricordare e rappresentare.

Un elemento particolare della sua arte è l’interazione tra parola e immagine. Spesso le sue opere sono “affiancate” da frasi di poeti e scrittori ispirati dalla sua opera, come nel caso del murale del Trullo, dove il ritratto di Mario d’Amico si integra con le parole del Poeta del Trullo. Altre volte pittura e parola sono frutto di un unico processo creativo dell’artista stesso, come nella splendida opera realizzata su una parete dell’ex manicomio di Santa Maria della Pietà. La strada è parte integrante della poetica di Gomez ed è la dimora delle sue creature: l’artista è affascinato dai ribelli, dagli sconfitti, dalle persone che lottano per conquistare la loro libertà e l’amore, per sopravvivere alle loro debolezze e per questo, come afferma lui stesso, “spesso dipingo e racconto di imperfezioni, di disagi e fragilità e spero di regalare qualche emozione a chi ha tempo e voglia di confrontarsi con questi temi”.

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