Viandanti di Roma

Alessandra Carloni, Viandanti di Roma, Via Selinunte 49, III edizione Muri Sicuri,
16 – 17 marzo 2019

Siamo a via Selinunte 49, nel quartiere Quadraro dove Alessandra Carloni ha realizzato una delle due opere al femminile protagoniste della terza edizione di Muri Sicuri dedicata a Grisciano, il 16 e 17 Marzo 2019.

Alessandra si è confrontata con ben due muri, ognuno di circa 12×2.20m che ha dipinto con sforzo titanico nell’arco di tre giorni.

Grazie alla collaborazione del condominio delle palazzine di Adalberto Libera e per gentile concessione della Sovrintendenza di Roma Capitale, le guide turistiche di Muri Sicuri hanno regalato al quartiere Quadraro un angolo di bellezza in più. Alessandra opera in maniera assolutamente tradizionale: bozzetto preparatorio a mano e via di colore. 52mq di superfice complessiva dipinti quasi integralmente da sola, con l’aiuto di un solo assistente, circondata dai partecipanti all’evento.

Ma cosa troverete sui muri del condominio di via Selinunte 49?

Innanzitutto un’opera di Alessandra Carloni d.o.c.!

I personaggi dell’artista romana sono viandanti e viaggiatori impegnati in avventure oniriche, surreali, a cavallo tra fantasia e realtà, tra sogni e memorie. Sono figure indefinite, con i capelli al vento e lo sguardo rivolto verso pensieri lontani. Nel muro di destra, un coraggioso viaggiatore è appena atterrato su un tetto, ha con sé soltanto una valigia, il suo cappello da aviatore, la mongolfiera sgonfia che presto ripartirà, e una barchetta di carta che forse è un ricordo che qualcuno gli ha lasciato o un regalo da lasciare. L’impressione che questo viaggiatore sia qui solo per poco, che questa sia solo una tappa fugace del suo percorso, per contemplare una splendida città.
Ed è proprio qui che la Carloni ci offre un gancio con il reale, un improvviso concretizzarsi del mondo attorno e come un lampo di realtà e senza alcun dubbio, scopriamo che la città dove il viaggiatore è appena arrivato è proprio Roma!

Sullo sfondo di quest’opera si stagliano delle ombre perfettamente riconoscibili: i luoghi della città più prossimi al quartiere Quadraro! L’acquedotto romano, il gazometro, i pini marittimi, un ponte sul Tevere. Quella è casa nostra e, per un istante, la casa di questo viaggiatore che forse una casa non ce l’ha. L’omaggio dell’artista a chi ha sofferto la perdita della propria casa è un messaggio di coraggio: la magia della fantasia del viaggio come fuga dalle macerie e dalla perdita delle radici.

Dopo un viaggio per aria, un viaggio per acqua! Sulla parete di sinistra si riposa un navigante. La sua barca piena zeppa di oggetti: un piccolo orso di peluche, una lampada, una valigia, un dado, un salvagente, un libro. Che cosa ci dicono gli oggetti di lui? È un bambino o un adulto? Sta viaggiando per scelta o per necessità? Non lo sapremo mai.
Attraversato l’arco di Adalberto Libera a via Selinunte entrerete in una realtà immaginifica, una specie di sogno lucido dove saprete di essere a Roma ma allo stesso tempo sentirete di essere anche altrove.

L’atmosfera che accompagna il viaggio è sospesa, come all’ingresso di una città incantata. Nel viaggio essenziali sono le piccole cose che accompagnano i momenti diversi della nostra vita, quelli che conserviamo e quelli che la memoria ci ricorda.

Inutile cercare gli occhi dei protagonisti delle opere della Carloni perchè continueranno a sfuggirvi, i loro sguardi sono rivolti non tanto alla realtà che li circonda quanto piuttosto a una strada interiore. Cercano una direzione, una rotta da seguire in un viaggio fatto tutto d’immaginazione ma non solo.

Queste le parole dell’artista:

L’opera “Viandanti di Roma” racconta, sui due muri di Via Selinunte, i viaggi surreali di due anime viandanti.
In uno dei due muri il viaggiatore ha il cappello da aviatore e si trova sopra un tetto legato a una mongolfiera, pronto per partire, sullo sfondo uno skyline surreale di Roma.
Nell’altro muro la figura del viandante è invece all’interno di una barchetta da pescatore sospesa, e porta con sè tutte le sue memorie. Dietro di lui un paesaggio che da una metà fa riferimento graficamente al parco degli acquedotti e dall’altra al quartiere Quadraro, per legare l’immagine così rappresentata al territorio in cui è inserita.
Il viaggio e la figura del viandante sono chiavi di lettura della mia poetica. Rappresento il viaggio inteso come metafora dell’esistenza umana, che può essere viaggio fisico, come viaggio della mente, viaggio nel sogno. Non si smette mai di viaggiare con l’immaginazione anche in età adulta e questo io provo a raccontarlo sui muri attraverso i miei mondi sospesi, alternativi alla realtà. – Alessandra Carloni

 

Pensare a tutto questo in un evento di beneficenza volto alla ricostruzione di Grisciano ci aiuta a ricordare che con la forza interiore, la volontà e la capacità di avere una visione sono doti fondamentali non solo per partire ma anche per ri-partire.